Fatti di Bibbiano: parte inchiesta amministrativa

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“Leggenda e niente più”. I fatti di Bibbiano di sgonfiano giorno dopo giorno, quello che sembrava un “sistema” è ridotto a inadempienze individuali, ma i dubbi restano e sono tanti. Ad amplificarli la notizia riportata dall’agenzia Adnkronos secondo cui il Guardasigilli Alfonso Bonafede ha disposto un’inchiesta amministrativa da parte dell’ispettorato del ministero della Giustizia al Tribunale per i minorenni di Bologna in seguito all’ispezione eseguita immediatamente dopo l’emergere dell’inchiesta ‘Angeli e demoni’, tenuto conto degli esiti dell’istruttoria. “Sin dall’inizio ho chiarito che la protezione dei bambini è una priorità – sottolinea Bonafede – e su questo fronte andremo fino in fondo. La prossima settimana presenteremo i dati sul monitoraggio degli affidi effettuato dalla squadra speciale di giustizia per la protezione dei minori. E’ la prima volta che si è in grado di fornire un quadro di dati chiaro, omogeneo e su base nazionale”.

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Si tratta, spiega una nota di via Arenula, di un ulteriore approfondimento stimolato dal ministro che va oltre le sole forme dell’acquisizione documentale e che prevede anche la consultazione del protocollo riservato e l’audizione diretta degli interessati: magistrati professionali e onorari, personale amministrativo, altri soggetti in grado di fornire informazioni in merito alla vicenda e anche rappresentanti del foro locale.

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L’obiettivo è accertare possibili anomalie nell’attività svolta dal Tribunale con l’ausilio del Servizio Sociale della Val d’Enza; gli eventuali rapporti, anche extra professionali, tra giudici e operatori del settore minorile che potrebbero aver determinato situazioni di incompatibilità; le misure eventualmente adottate dal Presidente del Tribunale sulle possibili situazioni di incompatibilità/astensioni; la corretta applicazione delle tabelle di organizzazione anche con riguardo alle attività dei giudici onorari minorili; ogni altro aspetto che possa risultare di interesse.

I fatti saranno, come stabilito dall’apposita commissione, anche individuali, ma tutto porta comunque a pensare (e possiamo anche essere in errore ma così appaiono i fatti) a un “sistema”, quel sistema che si vuol negare e non si sa come farlo.

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